Sono state approvate, entro la scadenza prevista del 30 settembre, le Linee guida ANAC sulla qualificazione delle Stazioni Appaltanti, che prevedono un sistema progressivo ed entreranno in vigore soltanto con il nuovo Codice appalti. Di centrale importanza sarà il requisito in merito alle piattaforme telematiche.
Sottolineiamo ancora una volta l’importanza delle linee guida ANAC nella misura in cui, come strumento orientativo fondamentale per gli enti pubblici e per tutti gli operatori ad essi collegati, danno attuazione alle svariate leggi che rimandano ai relativi dettagli tecnici in materia di trasparenza, prevenzione ed anticorruzione.
La notizia dell’approvazione delle Linee guida va a confermare quanto avevano anticipato nell’articolo precedente in merito al sistema di qualificazione che varrà per tutte le procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza. È sicuramente un punto di svolta determinante per la capacità della PA di soddisfare autonomamente i propri fabbisogni di forniture, servizi e lavori.
In termini pratici, le Stazioni Appaltanti che vorranno svolgere procedure di affidamento con base di gara pari o superiore a 150.000 euro per i lavori, e 139.000 euro per servizi e forniture, dovranno qualificarsi a seconda dell’importo dell’affidamento e dell’oggetto.
Ecco lo schema esplicativo sulla qualificazione distinta in tre livelli – base, intermedio e alto:
Il punteggio è assegnato sulla base di una lista di voci, che includono: la presenza di dipendenti con specifiche competenze (20 punti), un sistema di formazione e aggiornamento del personale (20 punti), il numero di gare svolte, per i vari livelli, nel quinquennio precedente alla domanda (40 punti), l’assolvimento degli obblighi di comunicazione alle banche sui contratti pubblici (10 punti) e l’utilizzo di piattaforme telematiche (10 punti).
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L’importanza delle piattaforme telematiche
Tra i vari criteri, si segnalano in particolare quelli relativi alla digitalizzazione delle procedure di affidamento.
- Il possesso di piattaforme telematiche è infatti indicato come un requisito per accedere al sistema di qualificazione. Le stazioni appaltanti che ne fossero prive non potranno quindi chiedere di essere qualificate.
- In una prima fase sperimentale, inoltre, il “grado di possesso” del requisito relativo alla disponibilità di piattaforme telematiche sarà valutato ai fini del punteggio, pesando fino a 10 punti.
- A regime, invece, con l’obbligatorietà dello svolgimento di tutte le procedure su piattaforme telematiche, tale requisito non sarà più valutato in sé, ma ai fini del punteggio saranno considerate solo le gare svolte su tali piattaforme.
- Per quanto riguarda, poi, la possibilità di seguire la fase di esecuzione dei contratti, se inizialmente questa sarà inclusa nella qualificazione relativa alla progettazione e all’affidamento, a regime sarà oggetto una qualificazione separata, tra i cui requisiti figura anche l’utilizzo di piattaforme telematiche per l’esecuzione dei contratti.
- Si consideri inoltre che, a regime, per i lavori saranno considerati solo i bandi e gli avvisi che rispettano le previsioni in merito all’utilizzo del BIM (come da D.M. n. 560/2017 e D.M. n. 312/2021).
La digitalizzazione sarà quindi protagonista in questo sistema di qualificazione, sotto vari punti di vista.
Con il profilarsi di queste nuove condizioni, la transizione digitale non è più una semplice opportunità, ma piuttosto la base imprescindibile da cui partire per snellire attività e processi e rendere i servizi della PA fruibili ed efficaci per cittadini ed imprese.
In quest’ottica PRO-Q si presenta come una soluzione software articolata e modulare in grado di fornire strumenti mirati alle diverse esigenze delle Stazioni Appaltanti.
Dal modulo ALBI e GARE sempre aggiornati ed allineati alle evoluzioni normative e giuridiche che aiutano le S.A. non solo come piattaforma telematica, ma anche nelle comunicazioni alle diverse banche dati, al modulo Fabbisogni e Pianificazione per gestire le fasi di pianificazione dell’E-procurement, sia finanziaria che temporale.
A questo si aggiungono i servizi di formazione e supporto di PRO-Q che aiutano a mantenere un personale formato e aggiornato, anche nelle specifiche competenze legate ad es. alle tematiche del PNRR, delle verifiche ex. Art 80 e dell’interoperabilità.
In concreto, queste sono le direzioni verso la digitalizzazione che già oggi ANAC suggerisce alle Stazioni Appaltanti. di valutare ed approfondire, preparandosi all’arrivo del nuovo Codice degli Appalti.
I prossimi passaggi
Il sistema previsto da ANAC entrerà in vigore dalla data che sarà indicata nel Codice Appalti in via di elaborazione. Nel frattempo, l’Autorità ha già messo a disposizione un simulatore con cui le stazioni appaltanti potranno sperimentare, per verificare il proprio possibile punteggio e posizionamento allo stato attuale.
Questo periodo di attesa potrà quindi risultare utile, anche per pianificare gli adeguamenti necessari a raggiungere il livello di qualificazione eventualmente desiderato. Possiamo affermare con certezza che in futuro, sarà sempre più cruciale per la Stazioni Appaltanti poter contare su professionisti ed esperti che le guidino adeguatamente verso il digitale.
La missione del team Venicecom è proprio quella di essere un solido supporto alla PA sia in termini di consulenza che di strumenti digitali innovativi.
***Contenuto realizzato con la collaborazione dell’Avv. Elena Mitzman, nostro partner in area legale.
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