Per garantire maggiore trasparenza e semplificare il settore della Pubblica Amministrazione, il D.Lgs. 50/16 ha introdotto la tecnologia all’interno dei processi di acquisto della PA, imponendo l’utilizzo di mezzi telematici per la gestione delle comunicazioni, al posto di documenti cartacei.
L’impatto tecnologico all’interno dei processi d’acquisto è stato quindi di notevole rilievo, e ha favorito l’incremento di innovazione e qualità.
Obiettivo finale della rivoluzione del Codice degli Appalti dovrebbe essere quello di dematerializzare l’intero processo d’acquisto, dalla gestione del contratto, al momento dei pagamenti, fino alla chiusura di tutto il ciclo.
Sebbene siano già stati compiuti alcuni passi avanti in tal senso, tanto deve essere ancora fatto per la totale digitalizzazione del procurement.
Un utile supporto arriva dall’innovazione 4.0, vale a dire tutte quelle tecnologie abilitanti che sono capaci di apportare benefici in termini di efficienza e miglioramento della produttività. Rientrano in questa categoria:
Il cambiamento radicale che sta investendo il settore della Pubblica Amministrazione richiederà quindi anche una serie di adeguamenti a livello organizzativo, in quanto saranno necessarie nuove figure professionali, in grado di gestire le funzionalità introdotte dai nuovi strumenti 4.0.
La digitalizzazione degli appalti pubblici è quindi una grande opportunità per le PA italiane che, adottando strumenti adeguati, potranno favorire:
Il maggiore controllo su tutto il processo di gara rappresenta essere un notevole vantaggio per gli addetti ai lavori che, grazie all’ausilio di piattaforme telematiche, riescono a gestire meglio i processi di spesa e il monitoraggio dei propri fornitori.
La piattaforma di e-Procurement PRO-Q può quindi essere lo strumento più adeguato alle Pubbliche Amministrazioni, poiché fornisce un supporto costante alle attività gestite dall’ufficio acquisti.
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